Nella comunicazione “unilaterale”, scritta in strada, è inscritto un tentativo di fuoriuscita dalle strutture modellate dalla comunicazione contemporanea. Si tratta di uno spazio pubblico (la strada appunto) occupato da parole (comunicazione) esposte al consumo del tempo.
Le persone infatti camminano sull’asfalto tracciato del testo della Costituzione; in questo passaggio è recluso l’approccio indifferente delle persone che odono lontane le voci della protesta no133, stigmatizzandola e quindi banalizzandola.
La scrittura sullo spazio pubblico è atto illegale. All’interno di questa illegalità (che ha l’arroganza di ridurre a mutismo ogni forma di espressione contraria) tuttavia muove l’agire creativo del protestante. La condanna è “unilaterale”, senza replica.
Rughe
0 Commenti:
Posta un commento