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E' stata proprio un'auto a investire la gatta che per un anno ha vissuto accanto a me. Non la mia gatta, beninteso, ma comunque quella che ho aiutato a nascere, con cui a volte ho dovuto, assieme a Silvia, spartire il letto e -perché no? - la mia stessa esistenza. Gatta strega che a nostre spese ha voluto insegnarci come, nascosto tra le pieghe di ogni uomo, esista in agguato un divenire-gatto irrefrenabile, qualcosa di isterico idiota ed esilarante. Avrei davvero desiderato lasciarmi stregare ancora al mio ritorno, ma le cose, appunto, si agitano troppo velocemente rispetto ai nostri pigri desideri.
Non venite a dirmi che tutto ciò è soltanto normale, che rientra nelle possibilità del quotidiano, in particolare nelle possibilità inerenti all'ordine della strada. Non capireste affatto ciò che è accaduto, quell'evento che nella sua singolarità è tutt'altro che una mera possibilità. Non capireste, infine, ciò che quella gatta aveva di così singolare: essa ha vissuto proprio laddove gli altri si sono sempre accontentati di passare.
Marco
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