19.11.09

Dal Rettorato Occupato


Torino.
E' mezzogiorno quando gli studenti in protesta entrano nel cortile del rettorato dell'università. Lo sciopero della cultura si muove con il corteo e poi prosegue nell'assemblea tra i portici della struttura amministrativa. Negli interventi della gente che popola l'università di Torino, emerge la decisione dell'occupazione. C'è ancora il sole mentre qualcuno comincia a mangiare; tavoli vengono posti per animare una lezione, e lo studio. Ovunque, spazi di incontro.
Nel tardo pomeriggio, con il buio viene preparata la polenta, si comincia a suonare, e l'afflusso di gente aumenta.
Nella notte rimangono aperte due stanze in cui gli occupanti ritagliano spazi per il sonno, tra banchi, piastrelle e cartoni.
La mattina di ieri (il giorno dopo la manifestazione) la nebbia copre il cortile del rettorato. Alle due del pomeriggio, l'assemblea decide di interrompere l'occupazione. A partire dai prossimi incontri nei corridoi e nelle aule autogestite delle facoltà, la mobilitazione torinese si spinge verso il 26 e 30 novembre, giornate di pressione al rettore. Ciò che si vuole, è ottenere una forte presa di posizione contraria al ddl Gelmini del rettore Pelizzetti, oppure le dimissioni.
Continuano gli incontri.
Rughe

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