17.11.09

T.2: insegnanti d'eccezione


Ieri alle ore 17.30 nell'aula magna dell'università si è tenuta una conferenza dal titolo: Italia, rissa continua. Come se ne esce? organizzata dall'Ass.im.p. (Associazione fra Imprenditori e Professionisti). Gli ospiti invitati alla conferenza erano: il direttore de Il giornale VittorioFeltri e il sindaco di Verona Flavio Tosi.
L'aula era affollata di persone dai 40 anni in su...tutti imprenditori berlusconiani che applaudivano ad ogni scemenza detta da Feltri e da Tosi. Dopo un'ora e mezza abbondante di monologo/dialogo dei due ospiti avrebbe dovuto esserci un dibattito. Noi studenti (eravamo in una trentina presenti) quando è stato dato il via al dibattito ci siamo avvicinati tutti insieme al palco e uno di noi ha preso la parola. Ma non è riuscito a parlare nemmeno 5 secondi perchè tutti i presenti hanno cominciato a fischiare e scalpitare come pazzi indemoniati e, gridandoci insulti di ogni genere, hanno lasciato l'aula. Nel giro di pochi minuti in aula eravamo rimasti solo noi, la digos (che ha cercato in tutti i modi di prenderci i documenti non si sa perchè...) e Tosi.
Avrei voluto fare un intervento, ma mi è stata negata la possibilità da un branco di personaggi in giacca e cravatta, tanto eleganti e puliti ma che il rispetto non sanno neanche dove sta di casa.
Perciò scrivo qui in poche parole quello che avrei voluto dire.
Partiamo dalle affermazioni fatte da Feltri su Berlusconi, ovvero che Berlusconi non ha mai avuto processi e non è mai stato indagato prima della sua discesa in campo nel '94 e che ora come ora fa bene a cercare di bloccare i suoi processi per riuscire a governare. Innanzitutto su Berlusconi hanno cominciato ad indagare nel 1979 (nel novembre Silvio Berlusconi riceve la visita di tre ufficiali della Guardia di Finanza nella sede dell'“Edilnord Cantieri Residenziali” s.a.s, società intestata a Umberto Previti ma di cui Berlusconi era proprietario unico. Nonostante ciò, agli agenti risponde di essere «un semplice consulente esterno addetto alla progettazione di Milano 2»; i militari, pur avendo riscontrato più di un'anomalia nei rapporti tra lo stesso Berlusconi e misteriosi soci svizzeri, chiudono così l'ispezione). Successivamente nel 1983 i telefoni di Berlusconi furono messi sotto controllo nell'ambito di un'inchiesta per traffico di stupefacenti. L'indagine fu archiviata nel 1991. Vi è poi un processo per falsa testimonianza alla fine degli anni'80. (Per ulteriori informazioni sulla questione: http://it.wikipedia.org/wiki/Procedimenti_giudiziari_a_carico_di_Silvio_Berlusconi e http://www.berluscastop.it/_und/silvio_it3.htm).
E poi io mi chiedo: perchè una persona che è imputata in vari processi può scegliere di farsi bloccare quei processi? Io non voglio essere governata da un delinquente (o presunto tale). Una persona ha diritto a governare se e solo se, dopo essersi sottoposta ai processi, viene dichiarata innocente. Perchè Berlusconi deve essere lasciato libero di governare in pace? Che discorsi sono? È evidente che il famoso art 3 della costituzione non vale più: dire che Berlusconi ha il diritto a governare in pace è come affermare: “Voglio che la legge NON sia uguale per tutti”.
Tosi e Feltri hanno più volte ribadito che non è civile fare accuse personali (nei confronti di Berlusconi) perchè è scorretto e irrispettoso. Ma, se chi ha processi in corso è Berlusconi, come posso evitare di rivolgermi a lui personalmente quando parlo dei SUOI processi? Non posso cambiare il soggetto in questione, non posso dire: “i politici del Pdl non vogliono presentarsi in tribunale”. Se io mi mettessi a distruggere le finestre dell'università, poi non si potrà dire “gli studenti di Verona spaccano le finestre dell'università”, ma si dirà “la studentessa Pinca Pallina distrugge le finestre dell'università”. E non sarebbe un attacco alla studentessa Pinca Pallina, ma la verità. Ma Berlusconi poverino è vittima di continui e incivili attacchi alla sua persona.....
Un'altra affermazione che ha richiamato la mia attenzione è stata quella di Tosi quando dice che si può essere amici nella vita di tutti giorni con un avversario politico: in aula ci si fa la guerra perchè si hanno due visioni politiche opposte, ma fuori si può benissimo essere amici. Insomma, nella visione di Tosi c'è un totale scollamento tra vita e politica. Ma la politica non dovrebbe riguardare le azioni di tutti i giorni? Non ha ha che vedere con le nostre vite? Un'idea politica non ci condiziona in tutto quello che facciamo? Oppure la politica è qualcosa che non ha nulla a che vedere con la concretezza della realtà? Insomma, lo spazio della politica è solo nei palazzi sede delle istituzioni e non ha nulla a che vedere con quello che avviene fuori, nella società. Ma allora di cosa si discute in quei palazzi? Di aria fritta? Di concetti, leggi e decreti astratti? Tanto poi fuori andiamo a berci una birra tutti insieme e la politica là lasciamo là dentro...torneremo ad occuparcene domani, nell'orario di lavoro.
Eppure loro decidono della mia vita in quelle aule, nel momento in cui promulgano una legge.
E le mie idee politiche mi accompagnano ogni giorno e mi fanno agire in una determinata maniera piuttosto che in un'altra.
Politica e vita sono davvero così staccate?
Per concludere vorrei soffermarmi un attimo sul titolo della conferenza: Italia, rissa continua. Come se ne esce? Rissa = lite violenta, con scambio di insulti e percosse, tra più persone. Non si è minimamente parlato di rissa in questo comizio (sicuramente il termine comizio è più adatto di conferenza). Si è solo parlato di quanto Berlusconi, poverino, venga ogni giorno attaccato ingiustamente e pesantemente da Fini, dalla sinistra, dai magistrati e dalla corte costituzionale così palesemente antiberlusconiana.
Non si è parlato di Nicola Tommasoli ucciso da tre ragazzi veronesi lo scorso anno.
Non si è parlato delle violenze subite da 4 persone dell'ex centro sociale di Verona La Chimica qualche anno fa ad opera di tifosi ultrà dell'Hellas.
Non si è minimamente parlato di Stefano Cucchi, ucciso in carcere in circostanze “misteriose”.
Non si è minimamente parlato dell'uccisione di Mariano Bacioterracino al quartiere Sanità di Napoli.
Sono indignata per lo scempio a cui ho assistito ieri all'università. Sono indignata con il rettore Mazzucco, il quale, oltre a non aver informato gli studenti di questa conferenza (nel sito dell'università non c'è traccia infatti dell'evento), se n'è andato appena noi studenti abbiamo iniziato a radunarci in vista del dibattito.

Marti

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