30.4.13

30 Aprile 2013

A 5 anni dalla morte di Nicola Tommasoli (la notte tra il 30 aprile e il 1 maggio del 2008) provocata dalla stupidità fascista e dal rifiuto di una sigaretta. Il violento pestaggio ad opera di Perini, Veneri, Corsi, Dalle Donne e Vesentini. Nonostante le condanne, le buone famiglie degli assassini si lamentano: “ci stanno portando via i nostri figli”. 

A 5 anni dall’apertura del Cutty Sark a Verona, locale di ritrovo dell’estrema destra affiliata a CasaPound Italia, organizzazione fascista. A 4 anni dall’aggressione di uno studente legato al Metropolis da parte di uno studente di Blocco Studentesco, pseudo lista studentesca legata a CasaPound. L’episodio viene bollato come “rissa tra studenti” 

A 3 anni dall’aggressione di un ragazzo di 17 anni al bar TimeOut reo di indossare una spilletta con un simbolo antifascista. Volto tumefatto, due denti rotti (33 giorni di prognosi) ad opera di Ruffo (ex-rappresentante CasaPoundVerona ora eletto in III circoscrizione per la lista civica Tosi), Martina Poli (rappresentante Blocco Studentesco Università), Alessandro Gandini (rappresentante regionale Blocco Studentesco) insieme ad altre 3 persone. 

A 3 anni dalla presentazione all’Università degli Studi di Verona di “Nessun Dolore” di Domenico di Tullio, il libro racconta la storia di CasaPound tra fascismo, cinghia mattanza e ragazzini ignoranti e felici di esserlo nei quartieri bene di Roma Nord. In un Università blindata, un sabato pomeriggio, tra Digos alle porte e drappi neri alla lavagna. 

A 3 mesi dall’aggressione squadrista all’Università degli Studi di Verona durante la conferenza: “Foibe, tra mito e realtà” con la storica Alessandra Kersevan. In 30 con caschi e fumogeni assaltano l’aula t.4 al grido di “Tito Boia, vi ammazziamo tutti!” sono militanti di CasaPound, Blocco Studentesco, Forza Nuova e Lotta Studentesca. La prontezza di alcuni che riescono a chiudere in tempo le porte dell’aula, riesce a salvare i partecipanti della conferenza dall’attacco. A seguito dell’aggressione, Gianpaolo Romagnani (docente di Storia, garante dell’evento) viene sottoposto ad una commissione disciplinare. L’aula autogestita SpazioZero in concessione ad un gruppo di studenti viene sgomberata e ceduta all’aula disabili. Si inasprisce la burocrazia per gli studenti che vogliono richiedere un’aula: la richiesta dev’essere fatta 40 giorni prima direttamente al rettore. Ad oggi nessuna solidarietà (eccetto il dipartimento Tesis) per quanto avvenuto quel pomeriggio del 12 febbraio. 

Ad 1 mese e 9 giorni dalle duplici aggressioni al bar Malacarne e all’Osteria Ai Preti colpevoli di essere “locali di sinistra” all’interno di un “triangolo rosso” in Veronetta secondo il neo-laureato Marcello Ruffo che insieme ad altri camerati, in evidente stato di ebbrezza, prima minaccia il barista del Malacarne con un coltello (definito gadget goliardico da laurea) poi provoca una rissa ai Preti. Nonostante i colpevoli siano stati segnalati alle forse del (dis)ordine presenti, Ruffo e compagni vengono lasciati andar via. Il giorno seguente l’assessore Di Dio da la sua solidarietà a Marcello Ruffo nonostante le denunce in arrivo. Il sindaco Tosi consiglia a Ruffo di “chiedere scusa”. 

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